Željko Ražnatović era ancora minorenne quando gli agenti del penitenziario di Zagabria, dove si trovava per una rapina in un bar, fecero il suo nome ai colleghi dell’UDBA, la polizia segreta della Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia: “E’ pronto a tutto; è astuto; è feroce; ci sembra perfetto per le vostre attività”. E lo era, e lo fu: andare in giro per l’Europa ad ammazzare quei suoi connazionali che non andavano matti per Tito, il quale peraltro ricambiava di tutto cuore, era il lavoro per lui. Anche perchè gli lasciava parecchio tempo libero, che Željko usava per fare il suo secondo lavoro: le amate rapine, possibilmente col morto. La prima a Milano, nel ’74; poi, innumerevoli altre ovunque in Europa. Facile quando hai armi, documenti falsi, e soprattutto la completa immunità in patria, dove Željko ritorna a fine anni ’80 con un pacco di fogli che lo condannano a complessivi 25 anni di carcere (oltre a quelli scontati in Belgio, Italia, Olanda, Svezia…), fogli con cui accendere il camino della gigantesca villa in cui va a vivere. [Continua…]
E’ stato bello
“Un ragazzo serio” è una delle espressioni che il giornalista sportivo usa praticamente sempre, quando deve scrivere un articolo su un giocatore ancora poco conosciuto, meglio se giovane, e che inizia a mettersi in luce. Di solito, il giornalista lo scrive anche se non lo sa, come sia il ragazzo in questione; e poco importa se non sia vero: tanto, se su di lui si accenderanno le luci della ribalta, se ne accorgeranno tutti da soli molto presto. [Continua…]
Federico Buffa anticipa il ”suo” Grande Torino
Domani sera, alle ore 22:45 su Sky Sport 1, Federico Buffa racconta il Grande Torino. Questo il titolo della trasmissione (titolo in realtà dell’intero ciclo di puntate) che il collega milanese ha realizzato per onorare il “nostro” 4 maggio. L’ho incontrato al Filadelfia, in compagnia dell’altro collega Marco Parella, mentre i volontari del Museo del Grande Torino (come Paolo Pupillo e Simona Cavallo) facevano nottata con lui per permettergli di realizzare le riprese notturne: dovete ringraziare anche loro, se potrete godervi la serata che si annuncia. [Continua…]
Su Pessotto, la RAI e l’informazione alla Barbara D’Urso
Fra le notizie di apertura del TG1, la testata un tempo ammiraglia dell’informazione in Italia e ormai ridotta a bolso e obsoleto contenitore di veline per pensionati amanti del brontolìo (ma che non disdegnano ogni tanto pure qualche semidimenticata tetta), ieri è stato inserito un servizio su un episodio di una gravità assoluta accaduto a margine di una partita di calcio. A Torino, gli “ultrà” dell’omonima squadra hanno insultato Gianluca Pessotto, dirigente della Juventus, dicendo “Suicìdati” a un uomo che effettivamente il tragico gesto ha compiuto – senza riuscire nel pieno intento – pochi anni fa; un’autentica vergogna, e subito il cuore d’Italia, da Palermo ad Aosta, si stringeva in un coro di vibrante protesta. [Continua…]