E’ stato bello

830488-023-kdAE-U100633833953IIB-620x349@Gazzetta-Web_articoloUn ragazzo serio” è una delle espressioni che il giornalista sportivo usa praticamente sempre, quando deve scrivere un articolo su un giocatore ancora poco conosciuto, meglio se giovane, e che inizia a mettersi in luce. Di solito, il giornalista lo scrive anche se non lo sa, come sia il ragazzo in questione; e poco importa se non sia vero: tanto, se su di lui si accenderanno le luci della ribalta, se ne accorgeranno tutti da soli molto presto.

Nel caso di Matteo Darmian, però, quest’espressione non solo è vera, ma lui ne è proprio l’incarnazione. Serio quasi a sfiorare il limite della noia, e lo dico con affetto: non si discosta mai dalla linea imposta dal datore di lavoro, non esce mai dal seminato, non rischia. Fuori dal campo. In campo, è lui che semina; ma prima di farlo, ara. Scava solchi. Lungo la fascia – quale che sia – con precisione e in maniera infaticabile.

Non starò a descrivere Matteo: lo conosciamo ormai tutti. E tutti siamo felici, di averlo conosciuto; nessuno lo biasimerà per essere andato nel calcio che conta (ops). Resterà simbolo di un Toro che abbiamo amato, fatto di ragazzi come lui, professionali, appassionati, in grado di crescere vistosamente e arrivare in alto – al Mondiale – con le sole proprie forze, senza stampa che spinga o parenti immanicati.

Ciao Matteo, e grazie: è stato bello. Sei arrivato timido, lo sei rimasto solo nella vita: in campo sei diventato un leone. Ho preparato questo breve video qui sotto perché anche i tuoi nuovi tifosi sappiano quanto sei forte, e perché noi possiamo – anche se solo in due dimensioni – rivederti, quando vorremo. In attesa di incrociarci in Champions…

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