Su Pessotto, la RAI e l’informazione alla Barbara D’Urso

Fra le notizie di apertura del TG1, la testata un tempo ammiraglia dell’informazione in Italia e ormai ridotta a bolso e obsoleto contenitore di veline per pensionati amanti del brontolìo (ma che non disdegnano ogni tanto pure qualche semidimenticata tetta), ieri è stato inserito un servizio su un episodio di una gravità assoluta accaduto a margine di una partita di calcio. A Torino, gli “ultrà” dell’omonima squadra hanno insultato Gianluca Pessotto, dirigente della Juventus, dicendo “Suicìdati” a un uomo che effettivamente il tragico gesto ha compiuto – senza riuscire nel pieno intento – pochi anni fa; un’autentica vergogna, e subito il cuore d’Italia, da Palermo ad Aosta, si stringeva in un coro di vibrante protesta.

Oddio, a voler essere pignoli di “servizio” forse non si può parlare, dal momento che si è trattato semplicemente di mandare in onda il video realizzato da un cittadino presente sul luogo, senza che un tecnico Rai ci abbia messo mano in alcun modo. E nemmeno di “notizia” (”informazione per lo più recente”, Treccani) dal momento che lo stesso filmato circolava sul web da tre giorni (sì, era accaduto tre giorni prima), ma non infieriamo in questo modo sul TG1. Cioè sì, infieriamoci, ma per altre ragioni.

Nella mia modestissima carriera di giornalista ho avuto – e ancora ho – la fortuna di operare accanto ad alcuni colleghi che nutrono un rispetto profondo per la professione che svolgono; un rispetto che sfocia da una parte quasi nel timore, dall’altra quasi nell’amore. Alla materia si accostano con la delicatezza di chi maneggia barre di uranio con le pinze: è roba potente e pericolosa. Fa male vederla trattata con superficialità e leggerezza, continua a far male anche se accade ogni giorno; “fa male” nel senso che addolora, e “fa male” nel senso che crea proprio un danno, alle persone, alla società. L’insegnamento basilare instillatomi (solo con l’esempio) da questi colleghi è sempre la verifica delle fonti. “Beh, che fonti? C’è il video!”, mi si dirà, riguardo la “notizia” del tiggì. “Esticazzi”, rispondo io: c’è un filmato di 75 secondi. Ma non ci sono le due ore precedenti.

Rapido excursus per chi mastica poco la materia: chi ama il Toro odia la Juve e chiunque ne indossi i noncolori. Questa legge fa pochissime eccezioni; la prima che ricordano tutti è Gaetano Scirea, la seconda che viene in mente a me è Paolo Montero (forse e sotto certi aspetti). Se poi uno ha vestito la maglia del Toro e quindi si trasferisce sul lato oscuro della forza, per questi non c’è speranza; lo sa bene Angelo Ogbonna, schifato come pochi al mondo da quando ha fatto quella scelta. Eppure, anche qui, ricordo di uno – e in effetti, a memoria, uno solo – che è sfuggito alla regola, un solo uomo che è passato da qui a là garantendosi un rispetto immutato: proprio Gianluca Pessotto. Che pure dalla parte giusta del Po ha vissuto un solo anno. Alla partita per il 50° della Sciagura di Superga, quando ogni club di A mandò due tesserati a giocare contro il Toro, la Maratona fischiò lo juventino Baggio, ma concesse applausi e saluti a quell’umile terzino. Precisazione dovuta.

Seconda precisazione: conosco Pessotto. E caso vuole che abbia avuto modo di creare un rapporto non in quanto giornalista sportivo, ma nella mia precedente vita professionale, quella di educatore. Era il 2003 quando venne – senza alcun tipo di pubblicità, probabilmente non lo disse a nessuno – a trovare i ragazzi della comunità in cui lavoravo; adolescenti percossi brutalmente dalla vita, in mezzo ai quali lui si calò quasi senza farsi notare, passando una giornata a chiacchierare con loro, pochissimo di calcio, sorridendo e facendo sorridere; la cosa si ripeté altre due o tre volte, doveva esserci un suo collega ad accompagnarlo ma poi si ritrovava sempre da solo. Ma non mancava; la persona è questa, e nemmeno i lunghi anni a entrare e uscire dai cancelli di Mordor l’avevano trasformato in orco, lasciandolo invece quella sorta di hobbit benevolo che era sempre stato.

Purtroppo il settore giovanile della Juventus non viene gestito interamente da lui, di certo non sotto l’aspetto educativo dei ragazzi che lì crescono; altrimenti, quando rimontarono al 90′ da 0-2 a 2-2 il derby dello scorso anno (una partita trionfale per lo sport, senza tensioni di sorta ad offrire attenuanti), quei giovani atleti avrebbero festeggiato alzando le braccia al cielo o abbracciandosi l’un l’altro, non così:
gobbi

Non è più grave quando sono loro “che dovrebbero dare l’esempio” (cit. vecchio trombone qualsiasi), in campo, ad assumere questi atteggiamenti, rispetto a quando lo fanno dei tifosi sugli spalti? Non sarebbe stato un servizio efficacissimo per il TG1, quello sui rampanti virgulti che già a quest’età si comportano in questo modo e quindi figuriamoci quando saranno grandi e miliardari cosa dobbiamo aspettarci e allora poi signora mia non dobbiamo stupirci se gli ultrà etc etc? Un peccato non ci abbiano pensato (p.s.: per la cronaca, nel recupero comunque vinse il Toro 3 a 2). Ma magari è un saluto tradizionale di quel popolo, visto che anche Piero Fassino lo rivolse alla medesima gente.

La stracittadina di sabato, invece, è stata caratterizzata da molto nervosismo, fin dal fischio d’inizio. Capita, in molte partite e in particolare nel derby; nulla di insolito. Ma poi succede qualcosa di grave. Inciso per gli occasionali: le gare dei settori giovanili sono da sempre seguite con grande passione da parte del pubblico di fede torinista, molto meno dai rivali bianconeri; i granata si presentano in massa a seguire i ragazzi, e le tribune – sia in casa dell’una che dell’altra – sono normalmente per almeno ¾ riempite dai primi. Cos’è accaduto, dunque? No, non parlo degli insulti a Pessotto: sto andando alla fonte, appunto. Accade che i giocatori della Juventus, alla fine di un match tirato che vincono per 1 a 0, trovino un nuovo modo curioso di gioire: accorrono sotto il settore occupato dai sostenitori del Torino, sbeffeggiando i tifosi.

Personalmente, vedere dei 17/18enni che si comportano in questo modo fa salire il sangue al cervello. Non da tifoso: da genitore. Improvvisamente mi trovo vicino col cuore all’ascoltatore medio del tiggì, che questi giovini di oggi san mica più cos’è l’educasione. Comunque sia: gestacci, esultanze teatrali, prese per i fondelli verso il pubblico pagante; quest’ultimo si incazza com’é normale che sia, qualcuno pensa anche di scavalcare la recinzione per testare la resistenza di tanta spavalderia in assenza di cancellata metallica, ma ha ancora la forza d’animo e il buonsenso di desistere. I giocatori del Toro pure tracimano rabbia verso gli strafottenti colleghi e si accende il parapiglia, i dirigenti di casa cercano di far capire come ci si comporta (nel video dello scandalo si vede e si sente – minuto 00:17 – Moreno Longo che con fare paterno accompagna fuori il bianconero Soumah dicendogli “Devi però imparare ancora tante cose…”, un passaggio che i tecnici Rai hanno scordato – e mica possono fare tutto loro), quelli juventini si affrettano a far sì che tutti lascino il campo, mentre a un gruppetto di tifosi di casa, sfottuti senza vergogna dai ragazzini che pure li avevano sconfitti, non resta che lanciare impotenti gli ultimi vagiti della propria rabbia verso il campo ormai quasi deserto.

In quel momento, però, mentre tutti accelerano il passo per chiudere un pomeriggio non edificante, ecco che il più mite ed educato dei dirigenti della Juventus commette un grossolano errore. Pessotto è quella persona prima descritta, ma a tutti può capitare un attimo sballato, un nervo che non si riesce a coprire in tempo, una parola di troppo nel momento più sbagliato; succede a lui. A lui, che passando davanti al manipolo frustrato dei granata, pur con tutta l’esperienza di stadio che ha si gira verso di loro (che non se lo filavano) e li zittisce: “Ma piantatela!”, per poi rincarare, diretto a uno in particolare: “Piantala…piantala…!”. Non servivano certo ulteriori scintille a chi aveva subito il danno e la beffa, e ovviamente Pessotto a quel punto viene ricoperto di insulti, l’istinto porta a un iniziale “vaffanculo merda”, per poi circostanziare con maggior lucidità la cattiveria verso gli elementi offerti dal soggetto in questione: il tentato suicidio del 2006, e quindi “devi morire”, “buttati”, e appunto “suicidati”.

Il tutto gridato da quei tre, quattro (esageriamo? Dieci) da lui inopportunamente zittiti. Sbagliato? Certo. Brutto? Molto. Censurabile? Ma sì, bisogna pure rispondere? Disdicevole.

Ma a me interessa altro. Come possiamo definire invece l’informazione Rai sull’accaduto? Parziale? Lacunosa? Fuorviante? Sicuramente buonista. Ma il marcio, così come a Venaria non era solo da parte granata, anche nell’esposizione giornalistica dell’episodio non sta solo in viale Mazzini. Non si contano, infatti, le testate (tv, web, e quant’altro, blog compresi) che hanno rilanciato la facile “vergogna!”. Non se ne trova invece nessuna che offra la ricostruzione completa dell’accaduto. Non si tratta di offrire chiavi di lettura diverse, o di proporre interpretazioni alternative (quello lo farò io – e lo annuncio – in chiusura); si tratta di raccontare tutto. Il minimo comun denominatore della professione, cribbio.

Per finire, dunque: la notizia, quand’anche fosse stata trattata correttamente, meritava i titoli di apertura del TG1 e più in generale la enorme eco generata sui media italiani? Non voglio rispondere, già stasera su Twitter sentivo argomentare in risposta a qualche mia osservazione che “succederanno anche cose più gravi ma non è il caso di fare classifiche, e comunque non renderebbero meno grave l’episodio”. Vero, sono d’accordo; bando al benaltrismo, sempre. Ma penso che invece una scala di valutazione sarebbe opportuno che una redazione giornalistica l’avesse, al proprio interno, e anche piuttosto chiara. Una policy. Perchè se 5 persone (non si minimizza in nessun modo: tante sono, visto che “c’è il video!” basta contarle) che commettono questo fatto assolutamente inaudito nel panorama calcistico internazionale (ben 34 secondi di improperi) meritano i titoli di apertura, allora uno stadio gremito da 40000 individui che espone uno striscione di 55 metri che insulta la memoria e le famiglie di 32 morti (“bla bla etc etc, …solo uno schianto”) richiede un’edizione straordinaria. Ma non ricordo sia avvenuto.

ToroNon ricordo nemmeno un titolo d’apertura per ben tre altri grandi striscioni in una volta sola (mica poco!), solo un anno fa, stesso oggetto (“Quando volo penso al Toro”, con tanto di bel disegno artistico di un aereo che precipita); neanche ho visto un servizio per “Granata lebbrosi solo Superga vi ha reso famosi”. Neppure ricordo un Francesco Giorgino qualsiasi dire anche solo due parole su “Superga e Baretti due schianti perfetti”, sputando così anche sulla tomba di un vostro collega, e innumerevoli altri. Non è benaltrismo, è voglia di comprendere certe scelte. Mi pare di non aver visto manco un’agenzia quando, pochi mesi fa, la lapide eretta laddove perse la vita il giovane Gigi Meroni venne sfregiata con un “Forza Juve” (alla viglia del derby); io mi indignai parecchio, sì, ma forse la mia scala morale è tarata male. Già, sì, anche la lapide dei caduti alla stessa Superga fu imbrattata e offesa; ricordate quel giorno il toccante editoriale di Giovanni Orfeo? No? Stranamente neanch’io.

Un’indecenza non rende buona un’altra indecenza, ci mancherebbe. E infatti, solo di giornalismo mi limito a parlare, non do giudizi altri. Faccio presente però ancora a mamma Rai che, anche solo restando al buon Pessotto, si registrano infiniti e purtroppo continui episodi analoghi ma su scala ben più grande, quasi ogni domenica negli stadi! Non 5 tifosi peraltro provocati direttamente, ma intere curve. Personalmente, ricordo in maniera distinta il pubblico di Parma intonare cori sull’auto di Bettega dove cadde l’ex giocatore quando si tuffò dal tetto; quelli del Milan, Bologna, addirittura con striscioni dedicati; quelli dell’Inter, e questo solo per limitarmi a quanto visto di persona negli stadi che ho girato. Non ho visto niente in Rai, e niente in rete. Ma…un momento: la Rai è la stessa che ieri l’altro a commentare Juventus-Napoli aveva come ospite in studio Luciano Moggi? …Benissimo. Prendo la mia scaletta morale, la faccio a pezzi e la butto nella stufa, ché fa un freddo cane.

striscioni contro pessotto - milan, parma, bologna

 

Commenti

  1. Marco dice

    Quindi l’idoozia di alcuni diciassettenni giustifaca la reazione vergognosa di adulti che dkvrebbere educare e lo fanno urlando a pessotto ucciditi. Questo articolo fa pena e chi lo ba scritto si dovrebbe vergognare. In questi casi si stigmatizza senza se e senza me …. Si. Ergogni

    • Oppi dice

      No signor Marco, mi spiace, il “senza se e senza ma” non mi appartiene, troppo facile dividere la realtà in bianco e nero. Le cose di ogni giorno sono colorate di varie tonalità di grigio, e per esempio la provocazione conta, eccome se conta, cambia le valutazioni perfino a livello giuridico. I diciassettenni (peraltro già oggi pagati più di quanto io – e forse lei – ci potremo mai sognare) hanno provocato il pubblico pagante, che poi da parte sua si è comportato in maniera indecente, orrenda, una maniera che mi fa vergognare (mi faccia capire dove e quando si “giustifica”, a proposito). Si stigmatizza eccome. Ma si stigmatizza tutto, non solo quello che più ci piace. Grazie per il commento, saluti

  2. Mauro GIORDANO dice

    Ovviamente non ti considererà nessuno…. Ma condivido anche gli spazi di ciò che scrivi…. Volendo fare le classifiche, the winner is…..
    1- I 4 fratelli pirla
    2- La categoria delle penne di professione (mi spiace offendere la tua categoria ma il ritratto fatto è impietosamente preciso
    3- Il “supposto” (doppio senso….) Giuve Style
    4- Gianluca Pessotto che come ho scritto a Gandolfo avrebbe dovuto rispondere ” le frasi sono assolutamente esecrabili ma sui campi di calcio esistono momenti in cui sono consuete (vedasi i cori su Superga, gli aeroplanini etc. dei NOSTRI tifosi) ed inoltre spesso presi dal vortice agonistico anche noi addetti ai lavori contribuiamo ad esacerbare gli animi, ma finita la partita tutto torna alla normalità.”
    5- I giovani calciatori, anzi i calciatori in generale che oramai sembrano Luca Tommasini tanto pensano alle coreografie delle esultanze più che ai valori dello sport vero e proprio….

    • Oppi dice

      Può capitare a tutti, ai tifosi, ai calciatori (anche giovani) cui dovrebbero succede un po’ meno, ai dirigenti cui dovrebbe accadere ancora più di rado. Può capitare. Ma, non so perchè (o forse lo so), in questo caso in cui per l’appunto è capitato a tutti, si è scelto di mostrare solo uno dei tre elementi. Grazie e ciao

  3. Luca Ossella dice

    Oppi, ce ne fossero di giornalisti bravi e precisi come te, e anche educati e preparati! sei un grande, e non certo solo per la tua fede calcistica, sei una grande persona a tutto campo. complimenti e forza Toro! in bocca al lupo per tutto. Luca Ossella (nikawa del vecchio forum)

  4. Marco dice

    Leggo tanto fervore da parte tua e molto pressapochismo. Lo stesso che imputi alla Rai che fa schifo a prescindere nel suo modo di informare dai tempi di Andreotti. Mi sembra il tuo più un pretesto per difendere i candidi colori granata che non il giusto spunto per attaccare un modo di fare informazione vergognoso al quale tu, con questo articolo, ti sei comodamente adeguato. Meglio sarebbe stato comunque da parte tua stigmatizzare l’accaduto perchè altrimenti giustifichi la donna stuprata perché si mette la minigonna. Fai così se vuoi parlare male del modo di fare informazione in Italia spoglati prima di qualunque fede o quanto meno dichiarala apertamente senza fare apparire come verità assolute quanto dici. Tanto la Rai ci dà occasioni del genere ad ogni Tg. Per inciso Girolamo Cassarà che ha girato il video non è solo un qualunque cittadino e pur non essendo un famoso giornalista come te.si diletta in egual modo a raccontare le gesta in particolare dei settori giovanili di Torino e Provincia per diverse testate locali e si trovava a Venaria proprio nell’ambito delle sue funzioni…..pensa te! Stai bene e auguri!

    • Oppi dice

      Il comportamento dei 5 tifosi granata, Marco, l’ho definito “sbagliato”, “orrendo”, “disdicevole”. Sono le parole più pesanti da me usate nel buttare giù questo articolo. Non è “stigmatizzare”, questo? Solo io che stigmatizzo TUTTO. Il comportamento sbagliato dei tifosi, dei giocatori, del dirigente. Altri, solo un pezzo.

      “Dichiarare apertamente” la mia fede? Più di così? 😀 Non ti sfuggirà che c’è una sola sezione di calcio, su questo blog, ed è dedicata al Toro.

      La RAI farà anche schifo sempre, ma preferisco scriverne solo su ciò che conosco con mano, perché non sopporterei di fare il tuttologo; a ognuno il suo mestiere, a ognuno la sua – minuscola, nel mio caso – porzione di competenze. Questa è la mia personalissima scelta.

      Grazie per il tuo commento, Marco, ciao

    • Massimo dice

      Forse non hai letto l articolo….. Forse devi provare a rileggerlo pensando che non si sta trattando di un articolo che parla di calcio o di tifo ma di informazione….. Prova magari a cambiare i nomi anziché Toro e Juve scrivi scapoli e ammogliati…..e le tue considerazioni combaceranno appieno con quelle di oppi….

  5. diego dice

    E quindi tutto sto casino per difendere questi 4 animali ?!?! Io il derby dell anno scorso l ho visto dalla tribuna e prima del dito medio dei giocatori juventini ci sono stati 90 min d insulti da parte dei tifosi granata , perché Nn lo dice il fenomeno che scrive questo articolo ?!?!? Chiunque si prodiga per difendere un qualcosa di indifendibile finisce per farne parte , senza nessuna differenza di casacca. Questi fenomeni nn vanno a insultare nessuno nelle categorie più basse perché sanno di insultare gente che nella maggior parte dei casi scavalca la rete e gli parte , preferiscono farlo con ragazzi di 16/17 anni che nn avranno nessuna reazione. Insomma , sn pisciaturi , come tutti quelli che insultano da dietro una rete. E chi li difende e ancora peggio.

    • diego dice

      E ci aggiungo che perdere tempo a sottolineare quanto siano incapaci i giornalisti Rai ( che scoperta ! ) nn serve a risolvere il problema degli ultras negli stadi che come dice giustamente chi ha scritto l’articolo e’ molto più vasto di 10 bestie al campo del Venaria. A tutti questi pseudo ultras auguro di nn trovarsi mai un figlio ucciso come Ciro Esposito o Claudio Spagnolo . Vaglielo a dire poi che questi episodi accadono dappertutto , come dice la penna di questo giornalista.

    • Oppi dice

      E chi sarebbe a difenderli? Non certo io, che ho definito il loro comportamento “orrendo”, “sbagliato”, “disdicevole”.
      Non dò giudizi sull’accaduto, è sul giornalismo che volevo porre l’accento; in un contesto in cui tre componenti hanno assunto comportamenti antisportivi (tifosi, giocatori e dirigenti), l’informazione ha deciso di puntare il cannone solo su uno, nascondendo all’opinione pubblica il resto. Il che non rende meno grave il comportamento di quella parte. Ma è un’informazione incompleta, adattata, fuorviante.
      Grazie per il tuo commento, Diego, saluti

  6. dice

    Sono anni ormai che la RAI ha giornalisti la cui professionalità è oscurata dal comportamento poco consono con le regole dell’informazione anche solo durante i commenti dei servizi in diretta delle partite esprimendo opinioni personali che non dovrebbero mai essere espresse per rispetto all’informazione corretta ….e questo non capita solo per il fatto sportivo, ma anche in altri casi al che fa’ pensare quanto di più scandaloso siano certe scelte della Rai in fatto di deontologia giornalistica .

    • Oppi dice

      E purtroppo la politica è sempre più protagonista nelle scelte di redazione, finendo per depauperarla ulteriormente in termini di capacità, oltre che, come dici tu, di etica professionale.
      Grazie Luciano, ciao

  7. talktalk dice

    “Moreno Longo che con fare paterno accompagna fuori il bianconero Soumah dicendogli “Devi però imparare ancora tante cose…”. Detto così sembra quasi qualcosa di positivo, invece quello che si sente è “Devi imparare ad esultare a casa tua”. Questo in risposta al ragazzo che gli riferisce degli sputi, come a dire se ti sputano addosso è colpa tua che esulti per una vittoria. Perché alla fine questo hanno fatto, sono andati sotto la tribuna, dove c’erano anche i loro genitori eh, a fare la classica corsa tenendosi per mano che fa anche la prima squadra.

    • Oppi dice

      Vero, probabilmente le parole precise sono quelle che riporti tu, talktalk; e Moreno Longo ha 1000 volte ragione.
      Perché invece – e qui sbagli enormemente – gli sputi hanno seguito il percorso inverso: è stato uno di quei giovani e strapagati ragazzi a lanciarne uno addosso a un tifoso, e no, non sono andati a esultare con le famiglie, ma ad alzare il dito medio in faccia alla tifoseria avversaria, mi spiace. Vorrei – lo giuro – che fosse andata come dici. Ma grazie per la precisazione sulle parole di Longo. Un saluto

  8. Angelo dice

    Io non ho visto il servizio del TG, ho visto il video.
    Adesso tu vuoi mostrare la globalità del fatto. Da giornalista….
    Bene, scrivere che Pessotto ha fatto un grossolano errore è un’opinione.
    Per il resto articolo che non fa una grinza….per mostrare che il TG 1 7 un telegiornale del ——(non mi viene la parola).

    Ci sono migliaia di esempi, da Minzolini, su servizi su Berlusconi (mitico l’incontro con papa Raizingerr o come si scrive a Fiumicino). Quelli non li cita nessuno. <Bisogna parlare di queste cose cosi dell'altro non parla nessuno.

    • Oppi dice

      Come dicevo in un’altra risposta, è vero Angelo che ci sono molti esempi per sottolineare le mancanze e le colpe dei tg RAI; ma io scelgo di limitarmi a quanto conosco perché lo tocco con mano, dato che non amo fare il tuttologo. Mi attengo alle mie piccolissime competenze, tutto qui 😉

  9. DyS dice

    La verità è che un Pippone come il suo non è da giornalista. È da tifoso e basta. Minimizzare la cosa e fare dietrologia con foto e incisi su ragazzi insultati comunque durante la partita, massaggia solo la coscienza. Chissà se un giorno, per un evento che vi vede protagonisti in negativo, dagli incidenti ai derby ai settori ospiti distrutti , passando magari dal calcio scommesse, riuscirete a non cercare negli altri qualcosa di peggio o abilitante e riuscirete a dire ‘anche noi siamo a volte delle merdine’.

    • Oppi dice

      Mi spiace che io abbia fatto arrivare così poco del messaggio che mi interessava. Altro che “massaggiare”, la mia coscienza è ferita dalle urla rivolte a Pessotto, forse – se posso permettermi – più di quella dell’osservatore medio, dal momento che, come detto, ho la fortuna di aver potuto conoscere e apprezzare Gianluca in contesti di grande spessore umano. Per ciò, quanto accaduto mi addolora.
      Dopodichè, da giornalista mi rattrista almeno altrettanto vedere come viene gestita l’informazione, indirizzandola e tagliuzzandola come più ci piace; e questo era l’oggetto del mio post. Grazie del commento, DyS.

      (p.s.: la prego, smettiamola con il “noi” e “voi”. Io non sono “i tifosi del Toro”, così come quei 5 infelici non sono “i tifosi del Toro”, così come lei non è “i tifosi della Juve”. Finiamola di sentirci accusati in nome di una presunta appartenenza che non esiste).

  10. Cardillo Giuseppe dice

    Caro Oppi, grazie per l’informazione completa che il suo articolo ha dato sull’accaduto. Sono un tifoso del Toro ed ero rimasto male a sentire quel servizio di “disinformazione” effettuato. Vede lei ha sollevato un problema che ha poco a che fare con il calcio, ovvero quello di una corretta informazione e dell’etica della professione. Mentre chi non ha la capacità di discernere vede nel suo articolo un fatto di sport. Forse è proprio per questa ragione che la vicinanza di questi soggetti alle squadre giovanili partorisce presuntuosi che alzano il dito medio al pubblico non rendendosi conto di quello che fanno. Ma questo è un altro problema. Cordialità

    • Oppi dice

      Il solo ad aver focalizzato la proprio attenzione dove lo scrivente aveva intenzione di focalizzarla: mille volte grazie, Giuseppe.

  11. Josey dice

    Gentile Oppi, ma Lei perde anche tempo a rispondere a questi rimbambiti? Si fidi, è tempo completamente perso. L’obbiettività è già merce rara al giorno d’oggi, se Lei va a cercarla anche dove non ha mai albergato nemmeno per per un giorno, diventa impresa del tutto vana. Del resto credono di essere detestati in tutta Italia perchè loro “vincono”…non li sfiora neanche da lontano l’idea che il disprezzo che il resto del mondo gli rovescia addosso è solo per il loro modo di essere, di agire, di “vincere” e di vivere il proprio tifo. E’ inutile…ne conosco troppi (riesco per fortuna a tenerli a debita distanza) e sono tutti uguali. Sono frequentabili solo se non si parla di calcio. Buon Natale a Lei e complimenti per l’articolo lucidissimo e pienamente condivisibile.

    • Oppi dice

      E infatti era proprio “di calcio” che NON volevo parlare, ma di informazione… Peccato che in molti leggano “Juve” e si sentano automaticamente sotto accusa. E’ molto limitante, molto triste. Grazie gentilissimo Josey, un buon 2015 a tutti e uno ancora migliore a noi 😉

    • DyS dice

      rimbambito sarà lei. E stia certo che siete disprezzati il giusto anche voi persino da ex gemellati. ve la cantate e ve la suonate da sempre che è il miglior modo per sentirsi unti dal Signore.

  12. Primavera dice

    Siccome leggo molte imprecisioni in un seppur rispettabile articolo che, però, pretende di stigmatizzare l’informazione “del dramma”.
    tutto giusto, l’informazione dei TG, poi, è pessima e quello è più grave di una trasmissione da salotto. Su ciò siamo d’accordissimo.
    Ma, per criticare questa pessima informazione, si fa poi altra disinformazione.
    Mi limito ai fatti, perchè è evidente che è anche una lotta di fazioni.
    1) Si continua a dire che quelle che non esito a definire BESTIE erano cinque. Non è vero. Erano almeno una trentina.
    Cinque erano a quel cancello, altre (nel video si vedono) erano più su perchè da li dominavano l’ingresso degli spogliatoi, per poter sputare meglio sui giocatori e su Pessotto. Altre erano in tribuna con le cinghie in mano (esperienza diretta, io ero a dieci metri da quell’inferriata) e sono volati alcuni colpi e molte minacce a noi spettatori che non eravamo protetti dalle grate.
    2) Le bestie ultrà erano trenta, ma molti degli spettatori “normali”, assolutamente non violenti, ci ripetevano con convinzione “andate ad esultare a casa vostra” ed erano “d’accordo” con ciò che stava avvenendo.
    3) La tribuna è unica, i giocatori non sono andati ad esultare sotto gli ultras, visto che eravamo mischiati e che sugli spalti c’erano ancora almeno la metà dei duecento tifosi bianconeri presenti.
    4) Capitolo Longo. Esiste un video più lungo, su facebook, dove si vede che PRIMA dell’esultanza sotto la tribuna, il mister indichi ai propri giocatori di andare contro i giocatori bianconeri. Poi si vede l’esultanza una riserva granata che prende per il collo Roussos che non reagisce. Il discorso tra Longo e Soumah (visibile anche in questo video) è ben diverso, perchè Soumah dice a Longo “ma mi stanno sputando!” e lui risponde precisamente “devi imparare ad esultare a casa tua”, cosa ben diversa da quanto riportato in questo articolo.
    Il mister è uno che non si perde una partita giovanile della Juventus e conosce molti dell’ambiente, ma sa anche cosa vuole sentire il tifoso granata…
    5) Esiste un video di pochi minuti, non esiste quello della partita. Sennò si vedrebbe che il primo coro intonato era un insulto verso gli juventini ciuccia*: insulti ancor prima dell’incitamento alla propria squadra.
    Per tutto il primo tempo insulti e persino bimbi che insultavano i giocatori bianconeri alla rimessa laterale.
    Nel secondo tempo, le persone a bordocampo erano ben di più, tutte andate a scuola dai lama… altro che “buonsenso” nello scavalcare! Non l’hanno fatto perchè c’era la Digos, proprio a causa dei precedenti di questi “signori”.
    Se poi vogliamo documentare anche i derby degli ultimi tre anni, dove sempre sono stati presenti queste bestie del “CAST”, ormai invisibili in Maratona e che cercano visibilità insultando dei ragazzini, che di certo non hanno il pelo sullo stomaco di uomini formati.
    Si capisce anche quale sia il clima INTIMIDATORIO che questa gente crea ad ogni derby anche allievi (l’anno scorso picchiarono un vice allenatore della Juventus in tribuna, diciamolo, no?), tanto che credo che al derby di ritorno, non ci sarò… ho cose migliori da fare che rischiare una cinghiata perchè ho voglia di esultare per la mia squadra, cosa di cui avrei il diritto.
    Ma questo è proprio triste per il calcio e per il Toro. Dovremmo stare in una società civile e non sottostare alla legge della jungla. “nulla di insolito” dice lei. Ecco, io non ho capito se lei c’era, sabato, mi pare di capire di si, ne vorrei conferma. Perchè per me può essere anche “solito”, quanto successo sugli spalti (e parlo prima del 90°), ma di certo nè normale nè accettabile, non so per lei. Per lei è “grande passione”, per me è violenza, viste le continue minacce anche al pubblico.
    Perciò, evitiamo di dare troppe colpe agli educatori della Juventus, perchè quando i genitori (dei giocatori e non) in tribuna sono i primi a dare l’esempio negativo, allora non critichiamo i maestri.
    Soprattutto quando sono come Longo che insegnano a non esultare perchè sennò le bestie si potrebbero arrabbiare. Evviva la libertà.
    Perchè c’è differenza abissale tra gli insulti e le minacce/ botte, ricordiamocelo sempre e nulla giustifica queste ultime. Non esiste “ma” come quello espresso da lei, da Comi e da Bava. Visto che le piacciono le “scale di valutazione”, mi sembrava il minimo puntualizzare ciò.

    Quello che, infine, da veramente fastidio sono le strumentalizzazioni del gesto di Fassino (strumentalizzazione degna del TG1) o dei gesti di minorenni che saranno anche pagati, ma non hanno la maturità che dovrebbero avere dei cinquantenni avvinazzati e violenti. Giusto se vuole “andare alla fonte” e capire, invece di farsi “salire il sangue al cervello”. Meno male che non le piacciono le drammatizzazioni.
    Danno sicuramente, ma beffa nessuna, caro amico. Chi drammatizza la trova, anche se marginalmente, tra le proprie fila e me ne spiaccio.
    Se dovessimo incontrarci, le stringerò volentieri la mano e la inviterò a vedermi gioire al primo gol della Juventus. Sono certo che, standomi accanto, qualcosina in più la capirà. Ricordandosi che si tratta di calcio giovanile e non di campioni milionari, abituati agli insulti pesanti e difesi dalla polizia.
    Con rispetto.

    • Oppi dice

      Per prima cosa, grazie – sincere – per il suo corposo contributo, utile a chiunque voglia avere la più chiara possibile visione dell’accaduto, operata da diversi punti di vista (in senso fisico – posizione in tribuna – e metaforico); un obiettivo che giornalisticamente perseguo e che rende graditissimo il suo commento.
      Ciò detto, sull’accaduto però non mi dilungherò, e me ne scuso; il fatto è che, anche laddove io abbia visto e sentito cose diverse (per dire: i diti medi dei giocatori della Juventus dubito fossero rivolti “alle loro famiglie” in tribuna), o anche ove quanto lei riporta corrisponda in tutto e per tutto ai fatti sin nel più minimo dei dettagli (cosa più che possibile), ciò non cambia quel che volevo fosse l’oggetto del mio post, evidentemente comunicato molto male se non è arrivato come desideravo. Ed è la malainformazione.

      L’informazione che riporta un minuscolo evento (orribile e da condannare ma, nelle dimensioni, assolutamente minuscolo), dandovi un risalto ingiustificato a fronte di una serie di esempi simili che ho riportato (casistica che potrebbe essere infinitamente più ampia) ed omettendo completamente il racconto di un contesto che non vi è certo slegato, perchè anche i fatti da lei riportati restituiscono il pomeriggio di alta tensione che abbiamo vissuto a Venaria. E, giornalisticamente, questo è inaccettabile.

      Il cattivo giornalismo, alla Barbara D’Urso (“così cattivi da prendersela con il poverino che ha tentato il suicidio”), questo mi causa rimestamenti biliari, quotidianamente. Certo non nego che mi abbia dato fastidio veder messo alla berlina “il Toro e i suoi tifosi” , proprio perchè di quest’ultima schiera faccio parte; ma avrei taciuto, non si fosse trattato di quella piccolissima fetta di competenze che mi appartiene, e di quei pochi fatti che, avendoli visti e toccati con mano, sapevo essere stati stralciati e ritagliati a piacimento, a beneficio del proprio target di riferimento.
      Un saluto e un ringraziamento,
      Oppi

      • Primavera dice

        Gentile Oppi,
        Io ho ben capito che il bersaglio primo e principale era il l’informazione e su questo credo lei sfondi una porta aperta da chiunque legga le sue righe.
        Però credo sia cosciente che non ha scritto solo di quello e che lei stesso ha fatto della disinformazione ed è questo che mi duole di più.
        Io, sinceramente, non ho visto nè sentito insulti da parte di nessuno juventino, ma non mi permetto di dubitare ciò che afferma. Diamolo per assunto, sulla fiducia.
        Ciò non giustifica il farsi “salire il sangue agli occhi”.
        Questo è ciò che sottolineo io.
        Perchè nel dialogo ci possiamo trovare, mentre in quella che lei chiama “passione” ci sguazzano i delinquenti, perchè la linea del “però son stati provocati” gli copre le spalle e li giustifica e questo non è accettabile.
        Gli ultras pretendono di insultare e minacciare e far passare tutto per “normale”, “solito” e non deve essere così.
        Basta leggere i commenti di JOSEY e ANSELMO COAZZOLI per capire quanto gli ultras approfittino del consenso di migliaja di tifosi pacifici che, però, ne giustificano l’operato. Da qui bisogna partire per ricreare un ambiente “educativo” nel calcio. Bisogna che si possa innanzitutto giocare e poi esultare almeno senza insulti, se non con riconoscimento cavalleresco.
        Quindi, una volta assodato l’obiettivo dell’articolo, volevo semplicemente farle notare che, finire il suo scritto qualche paragrafo prima, avrebbe dato maggior forza al suo assunto, che vede bene da se che non è stato sufficientemente risaltato.
        Chiaramente di insulti è pieno il mondo del calcio, ma il fatto ha avuto risonanza per un punto che lei non ha minimamente messo in risalto: di calcio giovanile si tratta. Come già detto nel mio post precedente, se già alle partite tra quindicenni c’è odio e violenza, non esiste più gioco, ma un’arena gladiatoria indegna per un paese che vuol definirsi civile. Da qui dobbiamo ripartire.
        Le racconto un piccolo episodio: anni fa (non ricordo quanti, credo una decina), il Brescia venne a Vinovo ad eliminarci dai play off del campionato ed esultò sotto la tribuna con gestacci.
        Ci arrabbiammo pure noi, lo ricordo bene. Ma oltre agli insulti reciproci, non successe nulla. Perchè, mi piace ribadirlo, esiste un abisso tra parola e azione, non sono neppure lontanamente parenti. La persona in quanto essere umano deve essere sacro. Ci si può insultare ad un semaforo, capita, ma non prendersi a colpi di cric.
        Mi piace vedere la primavera, perchè si tifa e, ci si diverte. Questo non mi diverte più.
        Persone ciecamente “contro” come Josey e Anselmo non fanno altro che permettere che il toro e i propri tifosi vengano “esposti alla berlina”. Questa gente va isolata, altrimenti non si fa che permettere il proprio coinvolgimento.
        Saluti, alla prossima partita, senza divisioni e provocazioni.

        • Oppi dice

          Mi trovo purtroppo a ribadire che certi comportamenti da parte dei giovani mi fanno davvero ribollire di rabbia, come genitore innanzitutto; ma probabilmente è un limite mio. Ribadisco pure che per me non esiste giustificazione, no; attenuante, questa sì (le provocazioni – in linea generale – offrono sempre questa sponda). Ma certo non abbastanza da non condannare il gesto, e non parlo – per quanto riguarda me – di una condanna di facciata, da nota politica, ma di una sincera e profonda riprovazione per qualche cosa che non sarei mai in grado di fare o di dire.

          Riguardo la sua osservazione sulla maggior efficacia che avrei ottenuto fermandomi in anticipo, lo accetto. Nulla è più utile di un appunto del genere, quindi ci rifletto, ne prendo atto e ne farò tesoro.

          E voglio anche tornare a sottolineare la massima comprensione – mi creda – per il disagio, che può pure sfociare nella paura, per determinate dinamiche “di gruppo” sugli spalti, dalle giovanili alla Serie A. Sono convinto che Pessotto avrebbe dovuto tacere come gli sarà accaduto – ahilui – chissà quante altre volte dover fare; ma è comunque doloroso sapere che a questo ci si debba attenere per non urtare le masse, sì.

          Alla prossima partita, per fortuna esiste il girone di ritorno… :-)
          Oppi

  13. dice

    Egregio Sig. Oppi, La ringrazio per il suo articolo che, nel precisare come si sono svolti i fatti, stigmatiza il comportamento di quei tifosi che hanno offeso Pessotto ma, nel contempo, prende le distanze dal modo con cui la Rai ne ha riportata la notizia. Sono d’accordo con Lei nel condannare l’esecrabile episodio ma desidererei che, per oura imparzialità, venisse dato lo stesso risalto mediatico ad altrettanto esecrabili episodi, rifacentesi a paternità juventina, ai danni del Toro (vedi allusioni alla tragedia di Superga). Leggo di qualche tifoso juventino non d’accordo con la Sua analisi ed allora mi rendo ancor più consapevole di quanta arroganza, prepotenza e supponenza siano dotati questi signori. Vorrebbero che a loro tutto fosse permesso e agli altri…solo le briciole e il silenzio. E’ un atteggiamento che li rende odiosi alla maggior parte delle tifoserie avversarie. Per chiudere vorrei ricordare loro il comportamento dei pargoletti bianconeri in occasione della partita Juventus-udinese e le loro gentili parole nei confronti del portiere avversario: scusabile questo? Non degno di una rilevanza mediatica? Ho l’impressione che da quelle parti s’insegni ai ragazzi, sin da piccoli, a disprezzare gli avversari ed a considerarsi superiori a tutto, su tutti ed a vincere ad ogni costo con qualsiasi mezzo.

  14. Ermete Bottazzi dice

    Salve, ho trovato il post in giro sui social, l’ho letto devo dire con interesse. In generale, mi trova d’accordo su alcune considerazioni, ma su altre mi è sembrata la classica arte giustificatoria pro domo propria. Le propongo tre considerazioni su ciò che del suo pezzo non mi ha convinto.
    1) L’excursus: “chi ama il Toro odia la Juve e chiunque ne indossi i noncolori”. E’ vero, sicuramente. A questo punto però abbiamo finito di parlare, è la pietra tombale sull’intelligenza del tifoso. Chiusa lì, fine dei discorsi;
    2) Se lei considera un “Piantala! Piantala!” una ‘scintilla’ , una provocazione, credo onestamente che forse in questo Paese abbiamo perso anche la capacità di riconoscere l’educazione di una persona che forse non ne poteva più;
    3) Per quanto concerne la Rai, mi sembra che lei dimentichi un particolare che forse spiega la situazione ben più del paragone con la pessima signora D’Urso: l’autobiografia di Pessotto è stata scritta dal ragazzo insieme a Marco Franzelli e Donatella Scarnati, che allo sport in Rai hanno voce in capitolo. Mi sembra ovvio che, su ciò che riguarda Pessotto, che peraltro lei stesso considera una brava persona, ci sia più sensibilità. Non basta per fare di tutta l’erba un fascio: ad esempio, in Rai mai ho sentito un servizio sui cori e striscioni che inneggiano all’Heysel di alcuni manipoli di torinisti e fiorentini, e sì che avvengono ad ogni sfida fra le squadre. Ma nemmeno lei forse ne ha mai scritto (per carità, potrei sbagliare, ma diciamo che non ho visto reazioni analitiche e prese di posizioni forte come queste), evidentemente la sua sensibilità specifica sul tema, o su come viene trattato, non è così elevata. Non gliene faccio una colpa però.

    Nel merito, sarebbe bastato dire: sono stati quattro, ma quattro deficienti: deficienti di educazione, di senso civico, di cervello. Di fronti ai deficienti, non c’è analisi o consolazione che tenga.

    • Oppi dice

      Gentile “Ermete”, grazie per il suo commento, per prima cosa; vengo immediatamente a rispondere per quanto attiene il mio personale pensiero.
      La precisazione sull'”odio” dei granata verso la Juventus era ad uso e consumo di chi è digiuno di calcio, ma tendeva unicamente ad avvalorare il passaggio successivo: ossia a sottolineare come, pur in questa perenne atmosfera di “odio” (sportivo, s’intende), Gianluca Pessotto abbia sempre rappresentato un’eceezione. L’iperbole era funzionale solo a questo, a far conoscere ai profani quale fosse il sentimento della maggioranza torinista per Pessotto prima di questo incidente, tutto qui.

      Riguardo il secondo punto che solleva, preciso che la provocazione – quella consistente, quella che aveva esasperato gli animi prima che Pessotto transitasse sotto la tribuna – era quella attuata dai calciatori della Juventus, non da Pessotto. Però devo ribadire che sì, anche le parole del dirigente sono state infelici. Perchè chi fa calcio come professione, specie ai livelli più alti, sa bene che – purtroppo – deve mettere in conto valanghe di insulti della peggior specie ogni qualvolta compie, semplicemente, il proprio lavoro. E’ per questo che calciatori, dirigenti e allenatori non rispondono mai a quanto arriva dagli spalti, altrimenti avremmo dei morti ogni sabato e domenica; le rare volte in cui questo avviene, conquista le prime pagine dei giornali. Non è bello, ma l’uomo di calcio deve sopportare e tacere. Pessotto lo sa, io stesso l’ho giustificato umanamente, ma professionalmente il suo è stato un errore, un gettare il fiammifero sotto un calderone che già ribolliva.

      Per quanto riguarda la sua terza osservazione, la ringrazio perchè mi era completamente sfuggito questo particolare. Sì, probabilmente questo giustifica, da parte della redazione sportiva della Rai, una maggior attenzione; ma da un lato a maggior ragione mi lascia perplesso in merito al fatto che la stessa testata non abbia riservato medesima attenzione nei confronti degli altri, numerosi e ben più gravi episodi di cui lo stesso Pessotto è stato vittima. E no, non ricordo nemmeno servizi tv per i cori sull’Heysel (ne ho sentiti anche da parte della “mia” tifoseria, pur se per fortuna sembrano scomparsi da anni, e mi fanno accaponare la pelle) o simili; e anche qui, mi chiedo perchè tanto clamore in questo particolare frangente, e non in molti altri. Insomma, per farla breve: la sproporzione mi pare evidente, e ingiustificata.

      Sulla deficienza, infine, nulla da eccepire. Ahinoi.
      Ancora grazie,
      Oppi

  15. Simone Andriotto dice

    Egregio signor Oppi, premetto che le scrivo da collega (piccolo insignificante quanto appassionato pubblicista di provincia) e da collega di tifo (son del Toro da una vita) e, a giudicare dai commenti che ho letto sopra, questi due requisiti dovrebbero esser sufficienti a far di me persona assolutamente non attendibile.
    Vorrei semplicemente esprimerle i miei più sentiti complimenti per l’articolo di cui sopra. Non è facile andare in un sol colpo contro ‘mamma’ Rai, contro il modo indecente di fare informazione che sempre più spesso si vede in giro, e (non da ultimo) contro la lobby in bianco e nero che ormai pervade mezza Italia (metà degli appassionati di calcio son juventini).
    Lei l’ha fatto, senza difendere nessuno e andando, pesciolino solitario e coraggioso, controcorrente.
    Sappiamo perchè mamma rai ha stigmatizzato quei 5 (dieci, va, ma il numero son d’accordo con lei pare esagerato) tifosi ‘imbecilli’ e s’è guardata bene dal dare l’informazione al completo… appunto per l’esistenza di quella lobby bianconera che per molti network è bene non inimicarsi….
    Descrivere e mettere a nudo l’ineducazione che pervade il settore giovanile bianconero avrebbe fatto ben poca audience e procurato tante, tantissime rogne…
    Lei l’ha fatto e son convinto che, al pari del sottoscritto, che piglia 4,80 euro sonanti (e lordi) per ogni articolo pubblicato… non farà mai carriera… al contrario di altri reclamizzati pennivendoli sempre pronti a prostituirsi e a prostituire la realtà per compiacere i potenti di turno…
    Però la esorto, nel mio piccolo, a continuare così…
    Anche noi, piccoli insignificanti cronisti sportivi di provincia abbiamo bisogno di avere (e di leggere) qualcosa e qualcuno in cui credere…
    Buone Feste e, di nuovo, (sinceri) complimenti a lei.

    • Oppi dice

      Gentilissimo Simone, non fingerò che le sue parole non mi abbiano scaldato il cuore; che ci sia qualcuno, là fuori, che coglie la rabbia e – ma sì – quel pizzico di coraggio cui fa riferimento, fa sentire meno soli (e forse non è un caso se a leggere arrivando al vero nucleo della questione sia un collega).
      Resteremo squattrinati, ma otterremo soddisfazioni d’altro genere; una di queste me l’ha appena data lei.
      Un 2015 migliore a noi,
      Oppi

  16. DyS dice

    Alla fine il focus anche lei lo mette sul dito medio dei giocatori. Perché è quello che davvero brucia. Senza il dito, Pessotto lo si lasciava stare. Altro che la disinformazione. . che poi non capisco cosa cambi il risalire all’origine degli eventi, se non cercare una giustificazione all’ ingiustificabile.

    • Oppi dice

      Risalire all’origine dell’eventi è quel che fa anche lei :-) Già, perchè a far montare la rabbia è stato il comportamento (gestacci inclusi) dei giocatori; Pessotto ci ha lanciato dentro un fiammifero, ma a riempire il tutto di benzina era stato quanto avvenuto prima.

      E comunque, tutto questo NON giustifica. Forse concede attenuanti. Di sicuro, spiega. Ma non giustifica, nulla lo può.

    • Primavera dice

      Non è vero.
      Se esiste un rapporto di causa ed effetto, anche il dito medio è un effetto.
      Nel risalire all’origine, meglio non fermarsi solo dove fa comodo, ma bisogna andare fino in fondo.
      La Digos è presente solo ed esclusivamente al derby DA ANNI e non credo sia a causa dei tifosi bianconeri o dei giocatori.

  17. paolo dice

    bravo!
    l’ipocrisia dei pennivendoli baciapile “rigadin”e’ insopportabile.
    Bisognerebbe essere obiettivi,ma in tal caso non si puo’ essere gobbi ,ne’ lacche’.
    Massimo rispetto per Pessotto,nonostante sia nel covo di Saruman—ma una cavalcata alla fine lo portera’ fuori dal fosso…(per rimanere nel mito)
    Ad Maiora Gianluca!
    E sempre Forza Toro!

  18. MORU66 dice

    Ritengo che la “malainformazone”, da lei addotta a soggetto del suo articolo, non sia altro che un pretestuoso argomento per difendere 4/10/30…deficienti che non meritano nemmeno di essere nominati. Mi chiedo se lei avrebbe mai scritto questo articolo se, soggetti del servizio Rai, fossero stati Atalanta e Albinoleffe piuttosto che Verona e Chievo. Purtroppo l’atavico problema sta nel suo primo excursus quando afferma: ” Chi ama il Toro odia la Juve!”….o meglio….”Prima si odia la Juve e poi si ama Il Toro”….vero? Siete l’unica tifoseria al mondo che antepone la sconfitta “dell’odiato nemico” alla vittoria della propria squadra! Siete fondamentalmente l’antitifo per antonomasia. Per voi il Torino è solo un pretesto per poter giustificare il vostro odio per la Juve. Se il Toro scomparisse per voi non cambierebbe nulla, tanto rimarrebbe la Juve da odiare che è il vostro primo obiettivo di “tifosi”. Quando poi il destino crudele mette di fronte la due squadre ed alla sconfitta del Toro, ahimè, corrisponde la vittoria della Juve ecco che si arriva ad episodi vergognosi come quello dell’ultimo derby.

    • Oppi dice

      Li ho definiti “una vergogna”, “senza attenuanti”, ho scritto che “nulla li può giustificare”. Mi manca solo di dire che quei 30 (50, 100) sono la causa del naufragio del traghetto, poi li avrò vituperati in ogni modo esistente. Ma non importa, Antonio, perchè lei e altri continuerete ciecamente a dire che voglio “difendere” quei deficienti. E allora bon, scusi se la risposta è più stringata e secca rispetto a chi l’ha preceduta, ma ho esaurito i miei già miseri argomenti. Saluti

  19. Primavera dice

    E’ di oggi la denuncia di solo due dei TRENTA (per cortesia, non cerchiamo di minimizzare) ultras che hanno creato disordini.
    Peccato, gli altri ventotto ce li ritroveremo al derby di ritorno. Io verrò, perchè che noi juventini non veniamo è esattamente quello che vogliono questi violenti.
    Non esiterò neppure a filmare… visto che siamo persone libere, no?

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